Ne avevamo già parlato sul nostro sito: pagare con il cellulare beni e servizi .
In inglese: mobile payment – il pagamento con moneta virtuale tramite cellulare, un sistema di micropagamento.
Ma come funziona?
In futuro neanche troppo lontano, al supermercato come al cinema basterà inviare un sms e dal nostro conto al quale la sim è abbinata in automatico verrà defalcata la somma da pagare.
Considerando ad esempio che i cellulari sono oltre quattro miliardi e che meno di 1,6 miliardi sono i conti correnti attivi, si può affermare che il business potenziale del mobile payment è enorme.
Il colosso Nokia ha lanciato di recente Nokia Money, una piattaforma di pagamento mobile autonoma che permetterà di pagare bollette, servizi e prodotti ed uscirà entro il 2010.
La domanda che sorge spontanea è:
Chi costruisce di mestiere cellulari si trasformerà all’improvviso in banca? Difficile pensarlo.
I micropagamenti potrebbero essere invece per gli istituti bancari un’occasione importante per conquistare nuove e diverse quote di mercato. Ma potrebbe essere benissimo che le banche vengano “sostituite” da strutture alternative e autonome, ma ancora che le banche potrebbero trarre beneficio da questa importante evoluzione e quindi aumentare i volumi delle transazioni.
Di recente si parla di aprire le porte al mondo dei servizi di pagamento anche a soggetti diversi dalle banche come ad esempio: supermercati, gestori telefonici, benzinai, catene commerciali.
Si tratta della direttiva europea sulle payment institutions di cui si sta discutendo e che potrebbe diventare definitiva entro il 1 novembre.
Questa idea è già stata applicata dalle Poste Italiane che ha lanciato il progetto Semplifica che funziona in questo modo: la sim del cellulare viene abbinata ad un conto postale o ad una carta.
Grazie a questo sistema di pagamento innovativo le transazioni hanno superato i 30 milioni, e nonè poco, se si pensa che sono relative a micropagamenti per importi non superiori ai 20 euro.
Anche Telecom Italia sta promuovendo una collaborazione in via sperimentale con l’azienda dei trasporti pubblici milanesi: sarà possibile acquistare titoli di viaggio direttamente attraverso il telefonino o addirittura basterà avvicinare il cellulare alle convalidatrici.
Ma parliamo ancora delle payment institutions.
La Banca d’Italia chiede molti requisiti, tra i quali il patrimonio minimo di vigilanza che non potrà essere inferiore ai 125mila euro.
Staremo a vedere, sicuramente l’evoluzione dei sistemi di pagamento con moneta virtuale è in atto.